Verso il voto del 4 marzo: come cambia il consenso
A 3 settimane dal voto del 4 marzo, il Movimento 5 Stelle si conferma, con il 28,3%, primo partito, in vantaggio sul Partito Democratico, attestato al 22,8%. Se si votasse oggi per la Camera, Forza Italia avrebbe il 16,3%, la Lega il 14%. Liberi e Uguali si attesta al 5,8%; Fratelli d’Italia al 4,7%. Sotto la soglia del 3% resterebbero le altre liste. Sono i dati del Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento.
Con la nuova legge elettorale torna rilevante, per l’assegnazione dei seggi nella quota uninominale, la forza delle coalizioni. Secondo l’analisi dell’Istituto Demopolis, l’area di Centro Destra otterrebbe nel complesso il 37,2%; il Movimento 5 Stelle il 28,3%. La coalizione di Centro Sinistra, costituita dal PD e dagli alleati minori, avrebbe oggi il 27,5.
“Con le attuali stime di voto – precisa il direttore di Demopolis Pietro Vento – anche la coalizione più forte resterebbe per il momento al di sotto della maggioranza assoluta di 316 seggi a Montecitorio”.
Nota informativa – L’indagine è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, dal 7 all’8 febbraio 2018, su un campione stratificato di 1.000 intervistati, rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne. Supervisione della rilevazione demoscopica con metodologie integrate cawi-cati di Marco E. Tabacchi. Coordinamento del Barometro Politico Demopolis a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.
A norma dell’art. 8 della Legge n. 28/2000, le informazioni relative ai risultati dei sondaggi elettorali per le Elezioni Politiche del 4 marzo, contenute nel sito web e nelle specifiche sezioni di archivio, sono sospese e non aggiornate. Testi e immagini si riferiscono a sondaggi realizzati e pubblicati in data anteriore al 16 febbraio 2018. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni impone infatti il divieto di diffusione e pubblicazione di sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa nei 15 giorni pre-elettorali. E’ fatta salva la permanenza sul sito dei risultati dei sondaggi già resi pubblici nel periodo precedente a quello del divieto.