Il peso di partiti e coalizioni nel Barometro Politico dell’Istituto Demopolis

Se si votasse oggi per le Politiche, Fratelli d’Italia si confermerebbe primo partito con il 29%, con un vantaggio di 5 punti sul Partito Democratico che otterrebbe il 24%. È quanto emerge dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, che ha analizzato il peso dei partiti a 2 anni dal voto del settembre 2022. Il Movimento 5 Stelle, alle prese con il conflitto interno tra Conte e Grillo, avrebbe l’11,5%. Forza Italia con il 9,4% supererebbe la Lega, attestata all’8,6%. L’alleanza Verdi Sinistra avrebbe il 6,5%, confermando la crescita delle Europee.

L’Istituto Demopolis ha studiato anche il peso delle coalizioni: i partiti di Centro Destra dell’attuale maggioranza di Governo avrebbero oggi il 47%. L’alleanza dei partiti di Centro Sinistra (PD e AVS) con il M5S, otterrebbe il 42%; i tre partiti del “Terzo Polo”, insieme, avrebbero il 6%.

Come è cambiato il peso dei partiti negli ultimi 6 mesi: Barometro Politico dell’Istituto Demopolis

Se ci si recasse oggi alle urne per le Elezioni Politiche, Fratelli d’Italia si confermerebbe primo partito nel Paese con il 29%, ma con un vantaggio che si riduce a 4 punti sul Partito Democratico che otterrebbe oggi il 25%: è il dato che emerge dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis. In calo è il Movimento 5 Stelle, al 10,2%. Forza Italia con il 9,3% supera la Lega, attestata all’8,7%. L’alleanza Verdi Sinistra avrebbe il 6,5%. I dati Demopolis segnalano anche un progressivo ridimensionamento del Terzo Polo.
“È una conferma – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – del processo in atto di polarizzazione del quadro politico: non accadeva in Italia da 15 anni, dalle Europee del 2009, che i primi 2 partiti staccassero in modo così netto le altre forze politiche…”.

Autonomia differenziata e Premierato, 2 riforme che dividono l’opinione pubblica: sondaggio Demopolis dopo il voto alla Camera e al Senato

Dopo il voto alla Camera sul ddl Calderoli e al Senato sul Premierato, l’Istituto Demopolis ha analizzato per il programa Otto e Mezzo gli orientamenti degli italiani sulle 2 riforme. Il 51% si dichiara favorevole all’elezione diretta del Premier, il 44% contrario. Sull’altro versante, appena il 42% condivide l’Autonomia differenziata, che risulta non gradita al 49% degli italiani.
L’opinione pubblica è di fatto spaccata a metà, con una propensione leggermente più favorevole al Premierato e una maggioranza relativa dei cittadini perplessa sugli effetti dell’Autonomia. L’indagine evidenzia una netta e crescente polarizzazione tra gli elettori dei partiti di maggioranza e di opposizione, anche se con alcune significative differenziazioni.

Europee, analisi post elettorale dell’Istituto Demopolis: 25 milioni di italiani sono rimasti a casa

Per la prima volta, nella storia delle competizioni politiche nazionali, in Italia si è recato alle urne meno di un elettore su due. L’8 e il 9 giugno, 25 milioni di italiani hanno scelto di astenersi. È uno dei dati che ha maggiormente caratterizzato il voto per le Europee nel nostro Paese. Secondo l’analisi post elettorale, condotta dall’Istituto Demopolis, l’effetto “Giorgia” ha pesato. E non poco. Il 53% degli elettori di Fratelli d’Italia ha scelto pensando alla leader di partito Meloni. Nello studio delle variazioni elettorali, il caso più rilevante riguarda il netto calo dei consensi al Movimento 5 Stelle, che passa dai 4 milioni 335 mila voti delle Politiche 2022 agli attuali 2 milioni e 330 mila.

Verso le Europee: voto mobile, ancora molti gli elettori indecisi

Il consenso elettorale appare ancora mobile: tra quanti immaginano di recarsi alle urne l’8 e il 9 giugno, solo il 65%, meno di 2 italiani su 3, ha già un orientamento preciso; il 23% è ancora del tutto indeciso sulla scelta. Il 12% esprime oggi un’intenzione di voto, ammettendo però che potrebbe cambiare idea nei prossimi giorni.
È lo scenario che emerge dall’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis a poco più di 2 settimane dal voto per le Elezioni Europee.
La motivazione e la partecipazione alle urne dei diversi elettorati incideranno, in modo rilevante, sul peso dei singoli partiti.

Ultima indagine Demopolis prima del black out elettorale: il peso dei partiti a 16 giorni dal voto per le Europee. Consenso in evoluzione, alta la percentuale di indecisi

A poco più di 2 settimane dal voto per le Europee, il consenso appare in costante evoluzione, con un’alta percentuale di indecisi: lo rileva l’ultima indagine condotta dall’Istituto Demopolis, prima del black out sui sondaggi elettorali previsto dalla legge in vista del voto dell’8 e 9 giugno. Se ci si recasse oggi alle urne, Fratelli d’Italia sarebbe primo partito con il 27%, con un voto certo del 24,5% ed un potenziale del 30%. Il Partito Democratico, in lieve crescita negli ultimi giorni, otterrebbe il 22%, confidando su uno zoccolo duro del 19,8% e su un potenziale del 24%.

Il consenso ai partiti a 30 giorni dalle Elezioni Europee: Barometro Politico dell’Istituto Demopolis

Se ci si recasse oggi alle urne per le Europee, Fratelli d’Italia si confermerebbe primo partito nel Paese con il 27,2%, con un vantaggio di 6 punti e mezzo sul Partito Democratico che otterrebbe il 20,7%. Al 15% si posiziona il Movimento 5 Stelle. È la fotografia scattata dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, a un mese dal voto dell’8-9 giugno.
La presenza dei leader in lista ha un’incidenza sul consenso: con Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia guadagna oltre 2 punti percentuali. Di minor impatto le candidature di Elly Schlein e Antonio Tajani.
Sulle scelte di voto della maggioranza degli italiani incideranno prevalentemente il partito e le questioni politiche interne; il 28% guarderà ai candidati in lista, mentre appena il 19% terrà conto del programma per l’Europa.

Demopolis: verso il voto per le Europee. Si asterranno oltre 20 milioni di italiani

Tra 60 giorni, sabato 8 e domenica 9 giugno, gli italiani saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Parlamento Europeo. Fratelli d’Italia otterrebbe oggi il 27%, distanziando di 7 punti il Partito Democratico al 20%. Terzo gradino del podio per il Movimento 5 Stelle attestato al 15,8%. Sono i primi dati che emergono dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, a 2 mesi dal voto per le Europee. Forza Italia, con l’8,7% inclusivo di Noi Moderati, tornerebbe a superare dopo molti anni la Lega di Salvini, che si fermerebbe all’8%.
Il fenomeno dell’astensione sarà molto rilevante: sono oggi oltre 20 milioni gli elettori orientati a non recarsi alle urne alle prossime Elezioni Europee.

Come cambia il peso dei partiti in Italia: Barometro Politico di marzo dell’Istituto Demopolis

Se si votasse oggi per le Elezioni Politiche, Fratelli d’Italia otterrebbe alla Camera il 28,2%, confermandosi primo partito nel Paese. Si ridurrebbe a poco più di 7 punti il vantaggio sul PD, al 20,3%, in crescita di mezzo punto rispetto al mese di gennaio; il Movimento 5 Stelle avrebbe 15,6%. In discesa di oltre un punto, è la Lega di Salvini, che si ritroverebbe all’8%, seguita da Forza Italia in lieve crescita al 7,8%.
Il Barometro Politico Demopolis di marzo ha misurato il peso nazionale dei partiti dopo il voto in Sardegna e in Abruzzo. L’Istituto diretto da Pietro Vento ha misurato anche la forza potenziale delle coalizioni: i partiti di Centro Destra dell’attuale maggioranza di Governo avrebbero oggi il 45%. Staccata di 3 punti al 42% sarebbe l’ipotetica coalizione di Centro Sinistra-M5S.

L’effetto Sardegna sul peso di partiti e coalizioni

Il Barometro Politico dell’Istituto Demopolis ha misurato l’effetto del voto in Sardegna sul peso nazionale dei partiti. La conquista della Regione sembra avere per il momento rimotivato l’elettorato del fronte progressista, con un riflesso sul consenso a PD e M5S.
Se ci si recasse oggi alle urne per le Politiche, Fratelli d’Italia otterrebbe il 28%, confermandosi primo partito. Ma si ridurrebbe a poco più di 7 punti il vantaggio sul PD, al 20,8%, in crescita di un punto rispetto al mese di gennaio; il M5S sarebbe attestato al 17%. In crisi, in discesa di un punto e mezzo nell’ultimo mese, è la Lega di Salvini, che si ritroverebbe al 7,6% (per la prima volta sotto la soglia dell’8%).