Indagine Demopolis: quale Governo vorrebbero gli italiani

7 italiani su 10 appaiono convinti che si troverà un accordo per la nascita del Governo; appena il 19% degli intervistati è di parere opposto ed immagina un rapido ritorno alle urne: è uno dei dati che emerge dall’ultima indagine condotta dall’Istituto Demopolis.

Le ragioni del voto nell’analisi dell’Istituto Demopolis

L’Istituto Demopolis ha analizzato le ragioni che hanno indotto gli italiani a votare il M5S e la Lega: le variabili di scelta appaiono di rottura con il recente passato. Significativa è la strutturazione del consenso per macro-aree geografiche, ma colpisce anche il peso dei due partiti tra le generazioni più giovani: se avessero votato soltanto gli under 45, il Movimento 5 Stelle avrebbe conquistato il 41%, la Lega il 19%.

Demopolis: il profilo dei 2 elettorati di M5S e Lega. La provenienza del consenso

Il voto del 4 marzo si è caratterizzato per la significativa crescita dei consensi al Movimento 5 Stelle e alla Lega: il Movimento guidato oggi da Luigi Di Maio – con 10 milioni e 700 mila voti – guadagna 2 milioni di voti rispetto al 2013; la Lega – 5 anni dopo – ottiene 4 milioni e 300 mila voti in più. L’Istituto Demopolis ha analizzato la provenienza del consenso al Movimento 5 Stelle ed alla Lega di Salvini.

Il lento declino del PD

Analisi dell’Istituto Demopolis per il programma Otto e Mezzo. In studio con Lilli Gruber, Pino Corrias, Antonio Padellaro, Beppe Severgnini.

La crisi del PD e il peso dei leader nell’analisi post elettorale

Il grande sconfitto di questa competizione elettorale è il Partito Democratico, che ha toccato il 4 marzo, con il 19%, il suo punto più basso. Il consenso si è dimezzato in 10 anni: dagli oltre 12 milioni di elettori del Partito Democratico di Veltroni nel 2008, si passa agli 8 milioni 650mila del 2013 sino ai 6 milioni e 150mila voti di oggi.

Le incognite sul voto del 4 marzo: astensione e legge elettorale nell’analisi Demopolis

Il consenso resta instabile: ad incrementare l’incertezza sull’esito del voto del 4 marzo, accanto alle incognite della nuova Legge Elettorale, ancora poco chiara agli italiani, è anche l’astensione. Quasi 4 milioni fanno parte invece di quel segmento che l’Istituto Demopolis definisce “astensione revocabile”: sono elettori che potrebbero ancora cambiare idea e recarsi alle urne.

La fruizione dei media in vista delle Elezioni Politiche

Poco più di un terzo degli italiani sta seguendo con molto interesse la campagna elettorale in vista del voto del 4 marzo. Il 41% con poca attenzione; il 25% ammette di non seguirla per niente. In ogni caso, la televisione si conferma strumento centrale nell’informazione politica. È uno dei dati che emerge dall’indagine condotta, per Otto e Mezzo, dall’Istituto Demopolis.

Demopolis: il peso di partiti e coalizioni a 16 giorni dal voto 

A 16 giorni dal voto per le Politiche del 4 marzo, resta alto il numero di indecisi e potenziali astensionisti: tra quanti immaginano di recarsi alle urne, il 67% ha già un orientamento preciso; il 13% esprime un’intenzione di voto, ammettendo però che potrebbe cambiare idea nelle prossime 2 settimane. Un quinto degli elettori è ancora del tutto indeciso sulla scelta da compiere.

Demopolis: ancora sconosciuti i candidati nei collegi elettorali

A poco più di 2 settimane dalle Elezioni Politiche, appena un terzo dei cittadini è oggi a conoscenza del nome di almeno un candidato nel collegio uninominale in cui voterà. “Il 67% degli italiani – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – non ha alcuna idea di chi siano i candidati alla Camera o al Senato nel proprio collegio elettorale”.

Verso il voto del 4 marzo: come cambia il consenso

A 3 settimane dal voto del 4 marzo, il Movimento 5 Stelle si conferma, con il 28,3%, primo partito, in vantaggio sul PD, attestato al 22,8%. Forza Italia avrebbe il 16,3%, la Lega il 14%. Sono i dati del Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento. Con la nuova legge elettorale torna rilevante la forza delle coalizioni: l’area di Centro Destra otterrebbe nel complesso il 37,2%; il Movimento 5 Stelle il 28,3%, la coalizione di Centro Sinistra il 27,5.