Risultati dei sondaggi dell’Istituto Demopolis

Barometro Politico Demopolis di novembre: peso dei partiti e fiducia nel Premier

La Lega, sia pur in calo di consensi, resta oggi con il 23,5% primo partito nel Paese; il Partito Democratico avrebbe il 21%. Alla pari il Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia, che otterrebbero il 15,4%: è la fotografia del peso dei partiti scattata dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento.
Più distanti risultano Forza Italia al 6,5%, la Sinistra di LeU con il 3,6% e, di fatto appaiati, Italia Viva di Renzi al 2,8 e Azione di Calenda al 2,7.

This image has an empty alt attribute; its file name is 1.Demopolis_Barometro_Novembre2020.jpeg

Il trend Demopolis racconta l’evoluzione del consenso dei due principali partiti: il partito di Salvini perde oltre 10 punti rispetto al 34% delle Europee, passando dal 37% dei giorni del Papeete nell’agosto 2019 al 31% del febbraio scorso, sino al 23,5 di oggi. Appena 2 punti e mezzo sopra il PD: il partito di Zingaretti resta tendenzialmente stabile da mesi, attestandosi oggi al 21%.

This image has an empty alt attribute; its file name is 2.Demopolis_Barometro_Novembre2020.jpeg

Una sostanziale stabilità nei consensi si rileva anche per il Movimento 5 Stelle, dal 17% delle Europee al 14 del febbraio 2020 sino al 15,4% odierno. Dunque terzo partito, con il medesimo consenso raggiunto da Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni cresciuto di 9 punti negli ultimi 18 mesi.

This image has an empty alt attribute; its file name is 3.Demopolis_Barometro_Novembre2020.jpeg

Secondo l’Istituto diretto da Pietro Vento, l’emergenza Covid ha influito non soltanto sul peso dei partiti, ma anche sull’evoluzione del rapporto tra i cittadini e le Istituzioni. La fiducia degli italiani nel Presidente del Consiglio è cresciuta in 3 mesi di 20 punti, dal 40% del gennaio scorso al 60% di aprile, con Giuseppe Conte pienamente apprezzato per la sua risolutezza nella gestione della pandemia. Per poi decrescere al 52% di settembre e al 45% di fine ottobre, ed attestarsi oggi al 46%.

This image has an empty alt attribute; its file name is 4.Demopolis_Barometro_Novembre2020.jpeg

Le troppe incertezze nelle scelte sanitarie e la curva crescente dei contagi – secondo l’analisi dell’Istituto Demopolis per il programma Otto e Mezzo – hanno ridimensionato anche la fiducia degli italiani nelle istituzioni regionali. Sia pur con significative differenze tra le diverse aree del Paese, la fiducia dei cittadini nelle Regioni passa dal 41% di un anno fa al 52% del maggio scorso sino al 44% di oggi.

This image has an empty alt attribute; its file name is 5.Demopolis_Barometro_Novembre2020.jpeg

Gli italiani e la povertà educativa minorile nell’era Covid

Vissuti, percezioni, bisogni emergenti dell’opinione pubblica

Come cambiano, nell’anno del Covid, le preoccupazioni degli italiani rispetto ai minori

A pagare il prezzo degli effetti a lungo termine dell’emergenza Coronavirus saranno i più piccoli: ne sono convinti oggi i due terzi degli italiani.

Con le limitazioni imposte dall’urgenza sanitaria di contenere la pandemia e con la sospensione traumatica della continuità scolastica, si profila molto alto il costo sociale ed evolutivo imposto ai minori dal Covid-19. Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine dell’Istituto Demopolis, promossa  dall’impresa sociale Con i Bambini.

This image has an empty alt attribute; its file name is Grafiche_new__MEDIA_Demopolis_ConiBambini_2020-2.002.jpeg

Alla vigilia della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, la ricerca Demopolis focalizza l’impatto sui più giovani della crisi pandemica ed analizza le percezioni dell’opinione pubblica sul più ampio tema della povertà educativa minorile.

Pensando ai bambini e agli adolescenti oggi in Italia, le preoccupazioni dichiarate dai cittadini rivelano lo sguardo “adulto” dell’opinione pubblica sulle dinamiche minorili: il 73% cita lo scarso apprendimento scolastico, preoccupazione cresciuta significativamente (20 punti) nell’ultimo anno, anche in ragione della prolungata chiusura delle scuole.

This image has an empty alt attribute; its file name is Grafiche_new__MEDIA_Demopolis_ConiBambini_2020-2.003.jpeg

 “Valutando gli effetti dell’emergenza Coronavirus – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – gli italiani segnalano il peso crescente delle disuguaglianze fra i minori nel nostro Paese: il 72% ritiene che siano ulteriormente aumentate nell’ultimo anno, mentre solo un quinto non individua variazioni rispetto al 2019”.

This image has an empty alt attribute; its file name is Grafiche_new__MEDIA_Demopolis_ConiBambini_2020-2.004.jpeg

Con il Covid, nella percezione dell’opinione pubblica, alcuni problemi sono emersi o si sono aggravati a carico dei più piccoli: in prima istanza, 6 cittadini su 10 citano le conseguenze dell’incremento della povertà materiale in molte famiglie, ma anche l’esclusione dei più fragili (poveri, disabili, figli di genitori stranieri). 

La maggioranza assoluta cita anche la regressione degli apprendimenti e del metodo di studio (55%) e le disuguaglianze nell’accesso a dispositivi informatici ed a connessioni adeguate (53%). Più di 4 su 10 mettono in evidenza i rischi di isolamento dalla vita sociale o di abbandono scolastico dei minori. 

This image has an empty alt attribute; its file name is Grafiche_new__MEDIA_Demopolis_ConiBambini_2020-2.005.jpeg

Quanto pesa la Scuola…

Centralità e limiti del ruolo della scuola nella crescita delle nuove generazioni emergono netti nell’indagine condotta dall’Istituto DemopolisGli italiani restano convinti che le opportunità dell’istruzione non siano oggi garantite equamente per tutti nel nostro Paese: per il 65% lo sono, ma con livelli di qualità differenti, e con forti divari, anche in seno ai medesimi contesti regionali ed urbani. Il 23% ritiene che siano garantiti solo per alcuni. Appena il 9% crede che la scuola italiana garantisca oggi opportunità equamente per tutti.

E l’emergenza da Covid-19 è stata un’aggravante pesantissima sulle dinamiche di una scuola disuguale: il 54% ha sentito, nel proprio contesto familiare o relazionale, di bambini o ragazzi che hanno trovato difficoltà a seguire la DAD nei mesi della primavera pandemica e, nuovamente, in questi giorni di seconda ondata.

This image has an empty alt attribute; its file name is Grafiche_new__MEDIA_Demopolis_ConiBambini_2020-2.006.jpeg

Il vissuto dei genitori italiani nell’anno del Coronavirus

L’indagine, condotta dall’Istituto di ricerche diretto da Pietro Vento, ha focalizzato quattro target significativi per l’analisi delle dinamiche di percezione della povertà educativa in Italia: accanto alla popolazione italiana nel suo complesso, sono stati infatti effettuati focus campionari fra rappresentanti degli enti del Terzo Settore e insegnanti, ma anche in seno ad un segmento significativo di genitori italiani con figli minorenni.

L’approfondimento di ricerca ha esaminato l’inedita coesistenza, dilatata e coatta, nelle case italiane, di adulti e bambini durante le settimane del lockdown, ma anche le complesse dinamiche di apprendimento da casa. 

La mancanza di dispositivi informatici adeguati e di connessioni idonee si è rivelata un problema nel 14% dei casi, dato che cresce al 22% nel Sud e nelle Isole. Ma nell’esperienza degli intervistati, le difficoltà di bambini e ragazzi nel seguire la didattica a distanza sono state, in prevalenza, d’altra natura: principale problema, indicato dal 45%, la scarsa capacità di attenzione nell’apprendimento a distanza. Non a caso, dunque, solo una minoranza di genitori si dichiara soddisfatta dell’esperienza.

This image has an empty alt attribute; its file name is Grafiche_new__MEDIA_Demopolis_ConiBambini_2020-2.007.jpeg
This image has an empty alt attribute; its file name is Grafiche_new__MEDIA_Demopolis_ConiBambini_2020-2.008.jpeg

La “povertà educativa minorile” in Italia nella percezione dell’opinione pubblica

L’Italia del Covid si confronta più marcatamente – suo malgrado – con i fenomeni della povertà educativa minorile. Secondo i dati dell’indagine Demopolis, il 53% degli italiani dichiara di averne sentito parlare, con un dato cresciuto di 10 punti nell’ultimo anno. 

This image has an empty alt attribute; its file name is Grafiche_new__MEDIA_Demopolis_ConiBambini_2020-2.010.jpeg

La consapevolezza dell’opinione pubblica sull’importanza del tema cresce e si afferma. La diffusione della povertà educativa è un fenomeno grave per il 91% degli italiani: molto per il 45%; abbastanza grave per il 46%. 

L’importanza delle azioni di contrasto alla povertà educativa nell’opinione dei cittadini

Il 90% degli italiani ritiene oggi importanti, per lo sviluppo del Paese, le azioni di contrasto alla povertà educativa minorile: il dato, corposissimo in seno al complesso dell’opinione pubblica, si dimostra ancora più marcato nei target speciali oggetto di analisi: cresce, infatti, al 92% fra gli insegnanti ed al 98% fra i rappresentanti del Terzo Settore. Del resto, come confermano i dati dell’Istituto Demopolis, l’emergenza Covid-19 ha estremizzato una fragilità come la povertà educativa, ancora da sanare nel Paese. Per il 53% degli intervistati l’azione di contrasto alla povertà educativa è oggi più importante rispetto ad un anno fa.

This image has an empty alt attribute; its file name is Grafiche_new__MEDIA_Demopolis_ConiBambini_2020-2.011.jpeg

Un’alleanza “con i bambini” per contrastare i danni generazionali della pandemia

Oggi non c’è nulla che sia più urgente quanto compensare i danni generazionali del Covid, che rendono i bambini meno equipaggiati ancora più disuguali e vulnerabili. 

Nella percezione del 68% degli italiani, rispetto a un anno fa, dopo l’emergenza Covid la povertà educativa minorile è gravemente aumentata. Ma – in seno all’opinione pubblica – l’obbligo di una riflessione è stato travolto dalla dura quotidianità della pandemia. Tuttavia, è proprio questo il tempo in cui rimettere il minore al centro delle dinamiche sociali, perché dai più piccoli passa la progettazione del futuro del Paese.

This image has an empty alt attribute; its file name is Grafiche_new__MEDIA_Demopolis_ConiBambini_2020-2.012.jpeg

La scuola è chiamata alla sfida di andare oltre i fondamentali dell’insegnamento. Ma non può avere l’esclusiva in tema di sviluppo delle nuove generazioni. Secondo l’indagine dell’Istituto Demopolis, oggi appena il 28% degli intervistati concorda sull’assunto che la scuola possa rappresentare l’unica istituzione deputata alla formazione dei ragazzi.

Una nuova consapevolezza cresce in seno all’opinione pubblica: con un dato di oltre 20 punti superiore rispetto a quello rilevato nel 2019, oggi per il 67% degli italiani la responsabilità della crescita dei minori è di tutta la comunità. Serve un ruolo ancora più forte della comunità educante per dar vita ad una vera e propria “alleanza con i bambini”. 

This image has an empty alt attribute; its file name is Grafiche_new__MEDIA_Demopolis_ConiBambini_2020-2.013.jpeg
This image has an empty alt attribute; its file name is Grafiche_new__MEDIA_Demopolis_ConiBambini_2020-2.014.jpeg

Potrebbero anche interessarti