Risultati dei sondaggi dell’Istituto Demopolis

Barometro Politico Demopolis di maggio: peso e trend dei partiti, fiducia nei leader, valutazioni sul Governo Draghi

Se si votasse oggi per le Politiche, la Lega sarebbe primo partito con il 21,5%: si riduce ulteriormente il vantaggio sul PD che otterrebbe il 20% e su Fratelli d’Italia al 18,4%, che sembra beneficiare del ruolo di quasi unica opposizione; il Movimento 5 Stelle avrebbe il 16,5%.

È la fotografia sul peso dei partiti scattata dal Barometro Politico dell’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento.

Più distanti restano Forza Italia al 7,6% e la Sinistra con LeU al 3,5%; Azione avrebbe il 2,6%, Italia Viva il 2%.

Nel trend degli ultimi 2 anni, dalle Europee ad oggi, si conferma tendenzialmente stabile il consenso del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico, che recupera 2 punti nell’ultimo mese con la segreteria Letta. Cresce la competizione tra i due principali partiti del Centro Destra: poco più di 3 punti separano oggi i partiti di Salvini e Meloni, che alle Europee del maggio 2019 apparivano staccati di 28 punti (34,3% la Lega contro 6.4% di FdI).

“Due elementi – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – colpiscono particolarmente nei dati: per la prima volta, i 4 maggiori partiti italiani – Lega, Pd, Fratelli d’Italia e Movimento 5 Stelle – sono dentro una forbice di 5 punti, tra il 21,5 e il 16,5%. E la distanza tra le prime 2 forze politiche si è ridotta ad 1 punto e mezzo”. 

Il sondaggio Demopolis conferma intanto che la figura istituzionale più apprezzata dagli italiani è, con il 67%, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, seguito al 58% dal Premier Mario Draghi. La graduatoria dei protagonisti della vita politica vede al terzo posto, con il 47%, l’ex Presidente del Consiglio e leader in pectore dei 5 Stelle Giuseppe Conte, seguito da Giorgia Meloni, Roberto Speranza, Matteo Salvini ed Enrico Letta.

La fiducia nel Premier Draghi, espressa oggi da quasi 6 italiani su 10 (in leggero calo dopo metà aprile), si differenzia in base alla collocazione politica dei cittadini, con punte del 78% tra chi vota Forza Italia e di quasi i due terzi tra gli elettori di PD e Lega. Si riduce al 48% tra gli elettori del Movimento 5 Stelle; esprime infine un giudizio positivo su Draghi anche un terzo di chi vota Fratelli d’Italia.

Nella percezione dell’opinione pubblica, il partito che sta maggiormente incidendo sulle scelte di Governo è oggi la Lega.

Il Movimento 5 Stelle a guida Conte?

L’evoluzione e l’estrema mobilità del consenso al Movimento 5 Stelle emergono con evidenza nel trend decennale dell’Istituto Demopolis. Dal 3% del 2011 al sorprendente 25,6% del 2013, sino al massimo storico ottenuto alle Politiche 2018, quando il Movimento superò il 32%: un successo poi ridimensionato dalle 3 esperienze di Governo che hanno portato i 5 Stelle al 17% delle Europee 2019, sino al 16,5% di oggi.

L’elemento che da sempre caratterizza la storia del Movimento resta l’assoluta e mutevole trasversalità del consenso: se quasi 1 elettore su 2, la maggioranza relativa di chi vota i 5 Stelle, afferma di non avere una collocazione politica tradizionale, la restante parte si divide storicamente tra le diverse aree politiche: se nel 2018 – in perfetto equilibrio – il 28% si collocava nel Centro Sinistra ed il 27% nel Centro Destra, oggi 4 elettori su 10 del Movimento si collocano nel Centro Sinistra, poco più di 1 su 10 si ritiene di Centro Destra.

Il futuro dei 5 Stelle, con probabili effetti sul consenso, appare destinato a legarsi nelle prossime settimane a quello dell’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: secondo l’analisi dell’Istituto Demopolis per il programma Otto e Mezzo, i 5 Stelle, se guidati dall’ex Premier, otterrebbero oggi il 19%; ma potrebbero contare su un bacino potenziale del 25%. 

Gli italiani e il mondo del lavoro dopo l’emergenza Covid

È il lavoro la priorità assoluta indicata da oltre l’80% degli italiani: le politiche per l’occupazione sono al primo posto nell’agenda dei cittadini per il Governo del Paese. È il dato che emerge dal sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis. Il lavoro supera le richieste di una maggiore efficienza della sanità, indicata dal 74%, di misure per il rilancio dell’economia e di riduzione della pressione fiscale, citate da oltre i due terzi degli intervistati. Nell’agenda dei cittadini anche la richiesta di snellimento della burocrazia.


“Emerge una consapevolezza: il 68% – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – ritiene che, in seguito alla crisi da Covid, il mondo del lavoro in Italia non sarà più lo stesso. E 3 italiani su 10 temono che nei prossimi mesi qualcuno dei familiari possa perdere la propria occupazione.  Secondo il trend Demopolis 2006-2021, l’importanza del fattore “stabilità e sicurezza” del lavoro appare da anni in crescita, ma aumenta di oltre 20 punti nell’ultima fase, passando dal 54% del 2018 al 75% odierno: incide pesantemente l’incertezza degli ultimi 15 mesi di emergenza Coronavirus”.

Quasi i due terzi degli italiani, intervistati da Demopolis, hanno apprezzato la scelta del Governo di effettuare, nei mesi trascorsi, il blocco dei licenziamenti per la durata della cassa integrazione, tutelando il lavoro in una fase di estrema crisi. E il 58% si dichiara favorevole ad una proroga dello stop ai licenziamenti sino ad ottobre.

PNRR: gli ambiti di intervento del Recovery Plan nell’opinione degli italiani

L’opinione pubblica guarda con attenzione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, meglio conosciuto come Recovery Plan.

L’Istituto Demopolis ha analizzato quali siano gli ambiti di intervento del PNRR maggiormente apprezzati: il 56% degli italiani indica la Salute, con il potenziamento fra l’altro dei servizi sul territorio e la telemedicina. Va detto che si tratta della missione di investimento cui il piano riserva la parte minore degli oltre 200 miliardi previsti.

Il 43% dei cittadini guarda con attenzione alla trasformazione digitale ed all’innovazione per la competitività del Paese; il 40% apprezza le scelte per la transizione ecologica. Quasi 4 su 10 condividono gli investimenti per la mobilità (a partire dai trasporti locali) e per l’istruzione e la ricerca, mentre il 35% approva la scelta di potenziare le politiche di inclusione e di infrastrutturazione sociale.

Sulla capacità di gestione del Recovery Fund l’opinione pubblica resta però in ampia parte perplessa: secondo l’indagine Demopolis, appena il 38% ritiene che le risorse europee saranno spese bene e nei tempi giusti per far ripartire il Paese; il 40% degli italiani appare invece scettico, mentre quasi un quarto non esprime un’opinione.

La percezione sulle potenzialità di incidenza del PNRR dividono ampiamente gli elettori dei principali partiti: ottimisti sulla capacità di spesa del nostro Paese – secondo i dati di Demopolis – risultano oltre il 50% degli elettori di PD e Forza Italia e il 34% di chi vota il Movimento 5 Stelle. Molto più scettici appaiono gli elettori della Lega e di Fratelli d’Italia: meno di un terzo di loro è convinto dell’incidenza del PNRR sulla ripartenza dell’Italia.

Vaccinazioni e contrasto al Covid

Su una popolazione complessiva di 60 milioni di residenti, oggi il 16% ha avuto una vaccinazione completa; il 18% una sola dose. 2 italiani su 3 non sono stati ancora vaccinati contro il Covid.

21 maggio 2021

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