Gli italiani e le politiche europee per il Green Deal: indagine dell’Istituto Demopolis

Da qualche mese, in Europa così come in Italia, sono iniziate a cambiare le sensibilità dell’opinione pubblica sulle politiche globali per la transizione ecologica. Poco meno di un quarto dei cittadini sostiene che, nella transizione verso le rinnovabili, sia necessario rinunciare del tutto, in tempi rapidi, alle fonti di energia fossile. Per il 45% serve farlo, ma solo progressivamente. Per il 32% servirà continuare a utilizzare in futuro petrolio, carbone e altre fonti fossili.
Più di 6 italiani su 10 – secondo l’indagine Demopolis – apprezzerebbero una rimodulazione delle scelte dell’UE che permettesse, con specifici limiti, la parziale prosecuzione della costruzione di auto diesel o a benzina.

Il futuro di chi? Spopolamento e priorità emergenti nell’indagine Demopolis promossa da Fondazione Con il Sud

La riduzione delle nascite e l’invecchiamento non mitigato della popolazione rappresentano – nella percezione dell’opinione pubblica – una vera e propria emergenza. 6 italiani su 10 ritengono che oggi lo spopolamento del Paese sia un fenomeno da affrontare prioritariamente. Gli indici di preoccupazione più marcati si rilevano soprattutto, raggiungendo il 68%, nel Sud e nelle Isole, che temono oggi lo spopolamento più del resto d’Italia: l’inverno demografico rischia di essere più rigido per il Mezzogiorno.
Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine promossa da Fondazione Con il Sud e realizzata dall’Istituto Demopolis.

Demopolis: come cambiano le priorità degli italiani

A conquistare i primi posti, nella scala delle priorità degli italiani rilevate dall’Istituto Demopolis, sono oggi la salute, con la richiesta di investimenti nella sanità indicata dall’80%, e il contenimento dell’inflazione, citato da tre quarti delle famiglie italiane, alle prese – da troppo tempo – con un crescente e preoccupante aumento del costo della vita.
L’occupazione scende dal primo al terzo gradino del podio. In questo contesto, il tema dell’immigrazione passa – nell’agenda dei cittadini – dal 70% del 2019 al 43% odierno, di fatto dal 2° posto di 6 anni fa al 7° posto di oggi. fatto dal 2° posto di 6 anni fa al 7° posto di oggi.
La scelta di allestire in Albania centri di prima accoglienza e trattenimento in cui trasferire parte dei migranti sbarcati nel nostro Paese divide l’opinione pubblica.

Sondaggio Demopolis: Trump e le scelte di politica estera nell’opinione degli italiani

Dal 20 gennaio Donald Trump è tornato alla guida degli Stati Uniti con un impatto molto forte anche sull’opinione pubblica europea. Chiamati ad una prima valutazione sulle prime settimane del neo Presidente alla Casa Bianca, gli italiani si dividono: il 40% ne promuove le scelte, il 44% esprime un giudizio critico. E’ il primo dei dati che emerge dall’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis che ha analizzato la percezione degli italiani sulle prime posizioni assunte da Trump in politica estera.
il 60% degli italiani è convinto che, con Trump alla Casa Bianca, la guerra tra Russia ed Ucraina si concluderà rapidamente.  Il piano del Presidente Usa sul futuro di Gaza è condiviso da poco meno di 1 cittadino su 5, mentre il 68% lo ritiene sbagliato e poco attuabile. 

Gli italiani, i Social e le fake news

Oggi 7 italiani su 10 ritengono di poter incorrere in notizie false sui Social Network. A ritenersi immune è solo il 23%. È uno dei dati che emerge dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis.
In questo scenario si inserisce la notizia, recentissima, della scelta di Mark Zuckerberg di porre fine, già da subito negli Stati Uniti, al fact checking e alla politica di moderazione dei contenuti. In merito gli utenti italiani dei Social si dividono. Il 42% condivide la scelta, ritenendo il controllo attuale una limitazione della libertà di espressione; per il 40%, invece, è una decisione sbagliata che finirà con l’incrementare le fake news in Rete.

Il ritorno delle armi: gli italiani e le guerre del nostro tempo. Ricerca per Caritas Italiana

Dopo più di 1.000 giorni dall’invasione russa in Ucraina e oltre un anno di escalation del conflitto in Medio Oriente, la visibilità quotidiana della guerra sta condizionando l’immaginario degli italiani: il 74% associa la guerra a morte e distruzione; un dato cresciuto di quasi 20 punti in 3 anni. Per il 56% dei cittadini, l’Italia non dovrebbe mai intervenire militarmente in situazioni di guerra e conflitto internazionale.
Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca condotta per Caritas Italiana dall’Istituto Demopolis, i cui risultati sono stati pubblicati nel volume della Caritas “il ritorno delle armi: guerre del nostro tempo”.

Il 2024 nella memoria degli italiani: sondaggio di fine anno dell’Istituto Demopolis

A caratterizzare il 2024 nel mondo è stata, per oltre l’80%, la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti ed il suo ritorno alla Casa Bianca. 3 italiani su 4 evidenziano l’escalation della guerra a Gaza e in Libano, con i rischi crescenti per tutta l’aria medio-orientale. La maggioranza assoluta ricorda il perdurare del conflitto tra Russia ed Ucraina. Sono i dati che emergono dal sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis, che ha analizzato gli ultimi 12 mesi nella memoria dell’opinione pubblica.
L’anno politico è stato contraddistinto, per il 68% degli italiani, dal peso crescente della Premier Giorgia Meloni. Più di 4 intervistati su 10 segnalano la progressiva nuova polarizzazione del quadro politico intorno ai 2 principali partiti.

Gli italiani e gli effetti del cambiamento climatico nell’indagine dell’Istituto Demopolis

Dopo gli eventi meteorologici estremi degli ultimi mesi, cresce la consapevolezza dell’opinione pubblica. Oltre l’80% degli italiani, un dato del tutto differente dal passato, identifica oggi come effetti del cambiamento climatico l’incremento degli eventi meteorologici estremi, ma anche la grave siccità in molte regioni del Paese, citata dal 58%.
Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis. L’attenzione dei cittadini è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi mesi. “Il 70% degli italiani – spiega Pietro Vento – si sente oggi particolarmente esposto a rischi di natura ambientale e climatica: la percezione di vulnerabilità, rilevata dal trend Demopolis, è cresciuta di 32 punti in 5 anni, dal 38% del 2019 al 70% odierno”.

Come cambiano le priorità degli italiani per il Governo: sul podio sanità, contenimento dell’inflazione, lavoro. Indagine dell’Istituto Demopolis

Per più 8 italiani su 10 la sanità dovrebbe essere oggi prioritaria nelle politiche di Governo. Il tema della salute, amplificato da oltre un biennio di emergenza Covid, ha conquistato nel 2024 il podio nell’agenda dei cittadini, accanto alle politiche per l’occupazione, che per il decennio 2012-2021 erano al primo posto, e al contenimento dell’inflazione e del crescente costo della vita, che ha rappresentato la preoccupazione primaria di oltre i tre quarti delle famiglie italiane nel biennio 2022-2023. La maggioranza assoluta degli italiani avverte un peggioramento complessivo rispetto a 5 anni fa dei servizi per la salute. Con ovvie differenze da regione a regione. Sono i dati che emergono dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento.

Il Welfare e l’Italia: che cosa pensano gli italiani sul Mezzogiorno, sul Pnrr e sull’Autonomia differenziata. Ricerca Demopolis per Fondazione con il Sud

L’Italia non è uguale per tutti: non lo è nelle prestazioni del welfare, né sul piano sociale ed economico. Se il 70% dei residenti nel Nord promuove i servizi pubblici nel proprio territorio, il dato si riduce al 39% nel Sud e nelle Isole, dove il 61% dei cittadini è del tutto insoddisfatto. Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine promossa dalla Fondazione Con il Sud e condotta dall’Istituto Demopolis.
La grande stagione del PNRR sembra agli italiani un’occasione mancata: Alla vigilia delle Elezioni Europee, meno di un quinto degli italiani confida che le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza saranno spese in modo efficace per far ripartire il Paese.