Sondaggio Demopolis: Trump e le scelte di politica estera nell’opinione degli italiani

Dal 20 gennaio Donald Trump è tornato alla guida degli Stati Uniti con un impatto molto forte anche sull’opinione pubblica europea. Chiamati ad una prima valutazione sulle prime settimane del neo Presidente alla Casa Bianca, gli italiani si dividono: il 40% ne promuove le scelte, il 44% esprime un giudizio critico. E’ il primo dei dati che emerge dall’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis che ha analizzato la percezione degli italiani sulle prime posizioni assunte da Trump in politica estera.
il 60% degli italiani è convinto che, con Trump alla Casa Bianca, la guerra tra Russia ed Ucraina si concluderà rapidamente.  Il piano del Presidente Usa sul futuro di Gaza è condiviso da poco meno di 1 cittadino su 5, mentre il 68% lo ritiene sbagliato e poco attuabile. 

Gli italiani, i Social e le fake news

Oggi 7 italiani su 10 ritengono di poter incorrere in notizie false sui Social Network. A ritenersi immune è solo il 23%. È uno dei dati che emerge dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis.
In questo scenario si inserisce la notizia, recentissima, della scelta di Mark Zuckerberg di porre fine, già da subito negli Stati Uniti, al fact checking e alla politica di moderazione dei contenuti. In merito gli utenti italiani dei Social si dividono. Il 42% condivide la scelta, ritenendo il controllo attuale una limitazione della libertà di espressione; per il 40%, invece, è una decisione sbagliata che finirà con l’incrementare le fake news in Rete.

Il ritorno delle armi: gli italiani e le guerre del nostro tempo. Ricerca per Caritas Italiana

Dopo più di 1.000 giorni dall’invasione russa in Ucraina e oltre un anno di escalation del conflitto in Medio Oriente, la visibilità quotidiana della guerra sta condizionando l’immaginario degli italiani: il 74% associa la guerra a morte e distruzione; un dato cresciuto di quasi 20 punti in 3 anni. Per il 56% dei cittadini, l’Italia non dovrebbe mai intervenire militarmente in situazioni di guerra e conflitto internazionale.
Sono alcuni dei dati emersi dalla ricerca condotta per Caritas Italiana dall’Istituto Demopolis, i cui risultati sono stati pubblicati nel volume della Caritas “il ritorno delle armi: guerre del nostro tempo”.

Adolescenti in Italia: che cosa dicono gli under 18, che cosa pensano gli adulti

Il 58% degli under 18 italiani dichiara che gli adulti capiscono sempre meno i ragazzi: un dato in crescita nell’ultimo biennio: è uno dei dati emersi dalla ricerca condotta dall’Istituto Demopolis per l’impresa Sociale Con i Bambini, i cui risultati sono stati presentati a Roma alla Biblioteca Nazionale.
“La ricerca – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – ha focalizzato le differenti prospettive sulla quotidianità e sul futuro di adolescenti e genitori. Dall’ascolto diretto degli under 18 e delle famiglie emergono molte dimensioni inattese: a partire dallo sguardo sul futuro, con lo schiacciante pessimismo dei genitori sul futuro dei ragazzi (73%) cui fa da controcanto l’ottimismo dei giovani, prevalente ma non plebiscitario: oggi, si dichiara ottimista il 45%”.

Il 2024 nella memoria degli italiani: sondaggio di fine anno dell’Istituto Demopolis

A caratterizzare il 2024 nel mondo è stata, per oltre l’80%, la vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti ed il suo ritorno alla Casa Bianca. 3 italiani su 4 evidenziano l’escalation della guerra a Gaza e in Libano, con i rischi crescenti per tutta l’aria medio-orientale. La maggioranza assoluta ricorda il perdurare del conflitto tra Russia ed Ucraina. Sono i dati che emergono dal sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis, che ha analizzato gli ultimi 12 mesi nella memoria dell’opinione pubblica.
L’anno politico è stato contraddistinto, per il 68% degli italiani, dal peso crescente della Premier Giorgia Meloni. Più di 4 intervistati su 10 segnalano la progressiva nuova polarizzazione del quadro politico intorno ai 2 principali partiti.

Gli italiani e gli effetti del cambiamento climatico nell’indagine dell’Istituto Demopolis

Dopo gli eventi meteorologici estremi degli ultimi mesi, cresce la consapevolezza dell’opinione pubblica. Oltre l’80% degli italiani, un dato del tutto differente dal passato, identifica oggi come effetti del cambiamento climatico l’incremento degli eventi meteorologici estremi, ma anche la grave siccità in molte regioni del Paese, citata dal 58%.
Sono alcuni dei dati che emergono dall’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis. L’attenzione dei cittadini è cresciuta in modo esponenziale negli ultimi mesi. “Il 70% degli italiani – spiega Pietro Vento – si sente oggi particolarmente esposto a rischi di natura ambientale e climatica: la percezione di vulnerabilità, rilevata dal trend Demopolis, è cresciuta di 32 punti in 5 anni, dal 38% del 2019 al 70% odierno”.

Come cambiano le priorità degli italiani per il Governo: sul podio sanità, contenimento dell’inflazione, lavoro. Indagine dell’Istituto Demopolis

Per più 8 italiani su 10 la sanità dovrebbe essere oggi prioritaria nelle politiche di Governo. Il tema della salute, amplificato da oltre un biennio di emergenza Covid, ha conquistato nel 2024 il podio nell’agenda dei cittadini, accanto alle politiche per l’occupazione, che per il decennio 2012-2021 erano al primo posto, e al contenimento dell’inflazione e del crescente costo della vita, che ha rappresentato la preoccupazione primaria di oltre i tre quarti delle famiglie italiane nel biennio 2022-2023. La maggioranza assoluta degli italiani avverte un peggioramento complessivo rispetto a 5 anni fa dei servizi per la salute. Con ovvie differenze da regione a regione. Sono i dati che emergono dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento.

Il Welfare e l’Italia: che cosa pensano gli italiani sul Mezzogiorno, sul Pnrr e sull’Autonomia differenziata. Ricerca Demopolis per Fondazione con il Sud

L’Italia non è uguale per tutti: non lo è nelle prestazioni del welfare, né sul piano sociale ed economico. Se il 70% dei residenti nel Nord promuove i servizi pubblici nel proprio territorio, il dato si riduce al 39% nel Sud e nelle Isole, dove il 61% dei cittadini è del tutto insoddisfatto. Sono alcuni dei dati emersi dall’indagine promossa dalla Fondazione Con il Sud e condotta dall’Istituto Demopolis.
La grande stagione del PNRR sembra agli italiani un’occasione mancata: Alla vigilia delle Elezioni Europee, meno di un quinto degli italiani confida che le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza saranno spese in modo efficace per far ripartire il Paese.

Le priorità degli italiani nel sondaggio dell’Istituto Demopolis

Nell’agenda dei cittadini per il Governo, al primo posto è oggi l’efficienza della sanità, indicata dal 75%: era citata da poco più del 50% 5 anni fa. Al secondo posto, il 67% auspica interventi di contenimento dell’inflazione e del costo della vita; 6 su 10 vorrebbero una reale riduzione della pressione fiscale. Sono i dati che emergono dall’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, a meno di 20 giorni dalle Europee. Nella scala delle priorità indicate dalla maggioranza assoluta degli italiani, accanto alle politiche per l’occupazione e alla sicurezza urbana, rientra oggi, dopo il “caso Liguria”, anche l’esigenza di un impegno nella lotta alla corruzione.

Sondaggio Demopolis: militari europei della Nato in Ucraina? L’opzione Macron nell’opinione degli italiani

Nelle ultime settimane, è cresciuta nell’opinione pubblica la preoccupazione per la situazione internazionale: dal Mar Rosso al ritorno dell’Isis con la strage a Mosca, sino alle due guerre per le quali non si intravede a breve una via d’uscita. Quasi 3 italiani su 4 guardano con favore alla risoluzione delle Nazioni Unite per una tregua nella Striscia di Gaza.
Sull’altro versante di guerra il 67% degli italiani dichiara di temere nei prossimi mesi un’escalation del conflitto tra Russia ed Ucraina con un diretto coinvolgimento dell’Europa e del nostro Paese. A far crescere la tensione ha contribuito nei giorni scorsi anche la dichiarazione del Presidente francese Macron che ha sostenuto come un intervento di truppe europee nel conflitto non possa essere escluso.