Trasporto aereo strategico per la ripresa del Paese: indagine Demopolis per Assaeroporti

Dopo oltre 2 anni di emergenza pandemica, l’80% dei fruitori del trasporto aereo prevede di tornare a volare come prima; e in ampia parte lo sta già facendo. Più di 6 su 10 sostengono che le limitazioni agli spostamenti aerei hanno inciso pesantemente sulla loro qualità della vita.
Il comparto aeroportuale nella sua interezza ha subito, molto più di altri, gli ultimi 24 mesi di crisi globale. E oggi riparte in un contesto geopolitico che pone nuove incognite sulle scelte dei cittadini e sullo sviluppo del tessuto produttivo.

È il quadro che emerge dall’indagine condotta per Assaeroporti dall’Istituto Demopolis, che ha analizzato la percezione del trasporto aereo e del sistema aeroportuale da parte dell’opinione pubblica italiana (con lo studio di un campione demoscopico di 4.800 intervistati) e di 3 target strategici: fruitori del trasporto aereo, rappresentanti politici e istituzionali, imprenditori e dirigenti d’azienda.


L’indagine è stata presentata presso la sede della Stampa estera a Roma dal direttore di Demopolis Pietro Vento e dal Presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo. Ne hanno discusso il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, il Presidente dell’ENAC, Pierluigi Di Palma, la Presidente dell’ENAV, Francesca Isgrò.
Fin dalle fasi di ascolto qualitativo della ricerca Demopolis, il profilo del sistema aeroportuale italiano si tratteggia con i caratteri solidi di un asset irrinunciabile, motore fondamentale per la ripresa del Paese.


Nella programmazione di un viaggio sulla media-lunga distanza, costo e comodità dei servizi sono le principali variabili di scelta dei mezzi di trasporto, indicate da circa i 2/3 degli italiani. 6 su 10 segnalano la rilevanza del “tempo di percorrenza”. In questa graduatoria, l’impatto ambientale riveste un ruolo cadetto: appena il 7% del campione lo valuta nella scelta di un mezzo di trasporto. È un dato che non cambia anche tra i cittadini che si dichiarano più attenti agli obiettivi transizione ecologica nelle scelte di sviluppo per l’Italia.

Nella percezione dell’opinione pubblica, a minacciare maggiormente la salvaguardia dell’ambiente nelle regioni italiane è l’impatto dello sviluppo industriale: lo sversamento di liquidi o materiali inquinanti nei fiumi e in mare, citato dal 72%, ed il proliferare di discariche, con la scorretta gestione dei rifiuti (69%). 2 intervistati su 3 citano l’incidenza del traffico e del trasporto su gomma, che si conferma il sistema di mobilità più pernicioso per gli equilibri ecologici.

In questo contesto, appena 1 italiano su 10 cita il trasporto aereo come minaccia alla salvaguardia dell’ambiente.
Demopolis ha verificato quali sistemi di trasporto siano percepiti come più “puliti” in termini di emissione di Co2. Per l’opinione pubblica, il più pulito fra i mezzi di trasporto è il treno, con l’87% di indicazioni; il 9% cita il trasporto aereo. La maglia nera dell’impatto ambientale è ovviamente assegnata al trasporto su gomma.


Tuttavia, i cittadini ritengono che del trasporto aereo non si possa fare a meno: si attesta al 13% il segmento di quanti sostengono che si debba ridimensionare il traffico aereo in quanto troppo inquinante.
Piuttosto, la transizione possibile verso obiettivi di sostenibilità va considerata una missione sistemica, che non può escludere alcun comparto: per l’82% degli italiani, in un’ottica di transizione ecologica, oggi occorre investire nello sviluppo sostenibile anche dei sistemi aeroportuali.

Enorme è, fra l’altro, l’impatto economico ed occupazionale del comparto, sebbene il reale valore del sistema sfugga ai più: in una graduatoria delle articolazioni modali del trasporto, ad essere ritenuta economicamente più rilevante dai cittadini è la “gomma” (auto e bus), seguita dal trasporto ferroviario. Il comparto della mobilità aerea viene percepito come meno rilevante, forse anche in ragione di una limitata presenza di vettori italiani.
Un’ulteriore lacuna conoscitiva, rilevata dall’indagine dell’Istituto Demopolis per Assaeroporti, riguarda la forza occupazionale del settore, che la maggioranza degli italiani, opinion leader compresi, oggi sottostima: appena il 18% individua correttamente l’indotto occupazione generato dai transiti aeroportuali.


Se risulta non integralmente compiuta la percezione del valore “nazionale” del sistema, molto diffusa appare la consapevolezza dell’impatto della presenza di un aeroporto sui territori di pertinenza: il 73% riconosce pienamente la capacità dei sistemi aeroportuali di creare un indotto economico ed occupazione irrinunciabile per i territori, una consapevolezza che raggiunge l’80% tra chi esercita un’attività produttiva.
Risulta plebiscitariamente percepito dall’88% degli italiani il ruolo imprescindibile del trasporto aereo per la ripresa dei flussi turistici, già pienamente in atto dopo oltre 2 anni di emergenza Covid.

I fruitori abituali del trasporto aereo promuovono in larghissima maggioranza, con un voto positivo, gli aeroporti italiani. E, a conferma di una caratteristica cardine del sistema, valutano l’aereo come il più sicuro fra i mezzi di trasporto. In termini generali, l’87% degli italiani concorda con l’assunto che volare in aereo sia sicuro.
La ripresa del Paese passa oggi anche dagli aeroporti. Dopo i 2 anni di emergenza Covid, oggi il rilancio del sistema aeroportuale è essenziale per la crescita dell’economia, del turismo e dell’occupazione: ne è pienamente convinto il 90% degli italiani. Ma lo pensa, senza differenze significative, anche l’89% dei rappresentanti politici e istituzionali ed il 93% degli imprenditori intervistati dall’Istituto Demopolis.

“Al di là di affermazioni di principio sulla rilevanza del settore, – ha dichiarato il Presidente di Assaeroporti Carlo Borgomeo – nel nostro Paese c’è una generale sottovalutazione delle ricadute positive che il trasporto aereo e il sistema aeroportuale determinano sullo sviluppo economico e, in particolare, sull’occupazione
L’auspicio – conclude Borgomeo – è che, con il Piano Nazionale degli Aeroporti, il nostro settore possa recuperare centralità nel quadro delle politiche dei trasporti”.


Nota informativa
L’indagine demoscopica è stata condotta per Assaeroporti dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, su un campione complessivo di 4.800 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne, stratificato per quote sulla base di genere, età, area geografica di residenza.
Supervisione della rilevazione demoscopica di Marco E. Tabacchi. Coordinamento della ricerca a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.

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