Risultati del sondaggio dell’Istituto Demopolis

Gli italiani, la fase 2 e le scelte del Governo: tra voglia di “ripartenza” e timori del virus

Resta alta da settimane la preoccupazione degli italiani per il Covid-19 nel nostro Paese: ai timori per la salute si sommano forti inquietudini economiche e sociali, indicate da una percentuale crescente di cittadini. A dichiararsi preoccupato per l’impatto del Coronavirus sull’economia era, a fine marzo, il 56% degli italiani: il dato cresce al 68% di oggi. È il trend rilevato dalle analisi dell’Istituto Demopolis. 

Se le misure di contenimento del Coronavirus, decise dall’Esecutivo nelle settimane scorse, sono risultate apprezzate da una larga maggioranza dell’opinione pubblica, più complesse e incerte si stanno rivelando le scelte del Governo Conte per la ripartenza del Paese.

Una larghissima maggioranza, l’80%, anche al fine di ridare fiato ai consumi e alle categorie produttive, guarda positivamente alla scelta di riapertura di negozi ed esercizi commerciali, avvenuta il 18 maggio scorso.

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Come emerge dal sondaggio Demopolis, una buona parte degli italiani immagina di riprendere alcune delle abitudini tradizionali: chiamati ad indicare i luoghi che pensano di frequentare nelle prossime settimane, il 65% indica parrucchieri e barbieri, il 54% i bar. La maggioranza assoluta pensa di recarsi al mare. Maggiore prudenza viene espressa sui centri commerciali, indicati dal 45%, e su ristoranti e pizzerie, citati da 4 cittadini su 10.

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Resta intanto alta l’attenzione dell’opinione pubblica rispetto alla ripresa della mobilità turistica inter-regionale: pesa il timore che la situazione ancora difficile di alcune regioni possa estendersi anche ad aree con bassi contagi.

Intanto, la maggioranza assoluta degli italiani immagina di trascorrere le prossime vacanze estive in Italia: il 40% restando nella propria regione o in una regione confinante; il 19% in una diversa regione del nostro Paese. Appena il 3% ritiene di recarsi all’estero.  Quasi 4 intervistati su 10 ritengono invece di non andare in vacanza la prossima estate. La situazione economica e, soprattutto, la preoccupazione per il Covid-19 incidono in modo significativo sulle scelte degli italiani.

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In assenza di una efficace strategia di tracciamento del virus (App, tamponi e test sierologici), la “fase 2” preoccupa 2 italiani su 3: il 66% teme che, con la ripresa degli spostamenti sull’intero territorio nazionale, il contagio da Covid-19 possa tornare a crescere.  

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I tre quarti degli italiani, tra quanti sono usciti nelle ultime 2 settimane, affermano di aver utilizzato la mascherina, prevalentemente nei luoghi chiusi: per lo più chirurgica o, in molti casi, puntando sul fai da te. Il 18% non le ha utilizzate, in quanto non è riuscito a trovarle, il 7% afferma di ritenerle inutili. 

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I cittadini chiedono al Governo e alle Regioni forti investimenti nella sanità pubblica e nella medicina territoriale. 

Accanto ai test con i tamponi, sono stati avviati i primi esami sierologici, che permettono di verificare la presenza di anticorpi, stabilendo se si è venuti in contatto con il virus. Si tratta di strumenti che, secondo l’opinione pubblica, andrebbero potenziati ed estesi.

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La crisi da Covid-19 sta intanto incidendo sulle abitudini degli italiani in tema di salute e prevenzione: il 68%, più di 2 cittadini su 3 intervistati da Demopolis, ammette di aver rinviato o rinunciato ad effettuare, in queste ultime settimane, accertamenti diagnostici o visite specialistiche per timore del contagio. 

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Negli ultimi 3 mesi sono cambiati, anche a causa del lockdown, i consumi di quasi i tre quarti delle famiglie: il 45% sostiene di aver ridotto le spese, avendo minori occasioni di acquisto; il 28% ha speso meno per risparmiare o per assenza di liquidità. Secondo l’Istituto Demopolis, appena il 25% ha mantenuto le spese abituali. 

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Demopolis ha analizzato infine la percezione dell’opinione pubblica sui tempi dell’emergenza Coronavirus: se un quinto degli intervistati appare più ottimista, ipotizzando per il mese di giugno o l’estate un ritorno pieno alla normalità, il 18% punta su una scomparsa del Covid in autunno. La maggioranza assoluta degli italiani intervistati ritiene, forse con maggiore realismo, che ci vorrà più tempo, che sarà necessario attendere il vaccino. 1 su 10 preferisce non fare previsioni. 

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