Analisi Demopolis: la scarsa “fedeltà” del consenso elettorale

Le Europee del 2014 hanno dimostrato l’estrema variabilità del voto degli italiani, con un livello di fedeltà sempre più basso rispetto alle precedenti tornate elettorali. Se già nel 2013 soltanto il 54% aveva confermato l’opzione delle precedenti Politiche, il 25 maggio – secondo l’analisi dell’Istituto Demopolis – appena il 53% ha scelto lo stesso partito del febbraio 2013: il 45% degli italiani ha votato alle Europee una lista differente o è rimasto a casa.

“La stabilità del consenso della Prima Repubblica e degli anni delle sfide tra Prodi e Berlusconi, quando cambiava idea circa un elettore su dieci – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – è ormai solo un ricordo. Lo dimostrano gli ultimi flussi elettorali: in poco più di un anno, nonostante la minor affluenza, il PD guadagna oltre 2 milioni e mezzo di voti, il Movimento 5 Stelle ne perde quasi 3 milioni”.

È ulteriormente cresciuto anche il numero di italiani che hanno scelto di restare a casa: oltre 20 milioni di elettori si sono astenuti, un milione e mezzo ha espresso una scelta non valida. Poco più di 55 elettori su 100 hanno deciso di votare un partito alle Europee. Dei circa 7 milioni di neo-astensionisti, secondo lo studio di Demopolis sui flussi elettorali, un terzo aveva scelto il Movimento 5 Stelle alle Politiche del 2013, poco più di 3 su 10 avevano optato per il PDL. Nella norma appare invece la percentuale del non voto tra gli elettori del PD e degli altri partiti.

 

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Nota informativa
L’indagine è stata condotta dal 26 al 28 maggio 2014 dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, su un campione stratificato di 2.018 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne.

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