Un anno di guerra tra Russia ed Ucraina nel sondaggio Demopolis: crescono le preoccupazioni degli italiani

Il 68% degli italiani teme il rischio di un’escalation nucleare e di un coinvolgimento dell’Europa.

Un anno di conflitto sembra aver inciso sugli atteggiamenti dell’opinione pubblica nel nostro Paese. Sull’invio di armi a Kiev prevale la contrarietà: condivide la scelta il 43%, il 48% la ritiene invece inopportuna. A dividersi trasversalmente sono anche gli elettorati di quasi tutti i partiti.

Secondo il sondaggio Demopolis, è condivisa da oltre l’80% degli italiani la volontà di sostenere il popolo ucraino con aiuti economici e alla ricostruzione. Ma quasi 9 su 10 non accetterebbero un intervento diretto del nostro Paese in guerra.

Ad un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, crescono le preoccupazioni dell’opinione pubblica per il prolungarsi del conflitto. In uno scenario senza precedenti negli ultimi 70 anni, il 68% degli italiani teme il rischio di un’escalation nucleare e di un pieno coinvolgimento dell’Europa. Meno preoccupato si dichiara appena un quarto dei cittadini.
È quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’Istituto Demopolis.

Dopo un anno di guerra, in un contesto di insofferenza economica dovuto alla pesante inflazione, l’opinione pubblica si divide sull’imminente, ulteriore invio a Kiev di armi da parte dell’Italia. Prevale la contrarietà: a condividere la scelta del Governo è oggi il 43% dei cittadini. Il 48% ritiene invece inopportuno l’invio di armi e sistemi missilistici di difesa.
Prescindendo dalle decisioni parlamentari, a dividersi trasversalmente sono anche gli elettorati di quasi tutti i partiti. Secondo l’analisi dell’Istituto Demopolis per il programma Otto e Mezzo, ad approvare maggiormente la scelta del nuovo invio di armi è il 57% degli elettori di Azione e il 56% di chi sceglie il PD. Favorevole si dichiara anche il 54% degli elettori di Fratelli d’Italia. Le perplessità crescono negli altri elettorati: convinto del nuovo invio di armi si dichiara il 40% di chi vota il partito di Berlusconi ed appena un quarto degli elettori della Lega di Salvini. Contrarietà assoluta a Sinistra e nel Movimento 5 Stelle.

Netta è la posizione degli italiani rispetto ad un eventuale coinvolgimento sul campo della Nato e, conseguentemente, del nostro Paese: appena 1 intervistato su 10 condivide l’opzione di un intervento con mezzi e truppe nella convinzione che serva a portare l’Ucraina ad una vittoria sulla Russia di Putin. L’86% ritiene che un intervento della Nato porterebbe al pieno coinvolgimento dell’Europa in una terza guerra mondiale.

“Un anno di conflitto – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – sembra aver inciso sugli atteggiamenti dell’opinione pubblica nel nostro Paese. In sintesi, si conferma quasi assoluta, condivisa da oltre l’80% degli italiani, la volontà di sostenere il popolo ucraino con aiuti economici e alla ricostruzione, oltre che con un pieno supporto all’accoglienza dei profughi in fuga. Le convinzioni divengono differenti sul versante militare”.
La maggioranza relativa degli italiani non condivide l’invio di armi, quasi 9 su 10 non accetterebbero un intervento diretto del nostro Paese in guerra.

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