IL PD di Elly Schlein nell’opinione degli elettori

All’indomani delle Primarie che hanno portato – con un voto in parte sorprendente – all’elezione di Elly Schlein, l’Istituto Demopolis ha analizzato la percezione pubblica della nuova Segretaria nazionale del Partito Democratico.

Schlein gode oggi della fiducia del 70% degli elettori del PD, ma può contare anche – in misure diverse – sull’apprezzamento degli elettori di altri partiti. Di lei si fida il 61% di chi vota Sinistra e Verdi; nel suo primo giorno da Segretaria del PD, ottiene la fiducia di quasi 4 elettori su 10 del Movimento 5 Stelle. Il consenso crolla sotto il 10% tra i sostenitori di Azione ed Italia Viva, attestandosi poi ad appena il 5 e il 4% tra chi vota Fratelli d’Italia e Lega.

L’Istituto diretto da Pietro Vento ha analizzato l’opinione di Elly Schlein tra gli elettori del PD: l’81% la ritiene innovativa. Proprio il bisogno di innovazione e di svolta è stato una chiave determinante per il successo nel voto aperto dei gazebo, che ha ribaltato le scelte degli iscritti che, nelle scorse settimane, avevano premiato invece Bonaccini. Il 67% ritiene Schlein determinata. Per 6 su 10 su 3 è competente, per il 53% concreta. Per appena il 20% la neo Segretaria è moderata.

Ma che cosa servirebbe per un vero rilancio del PD? Demopolis lo ha chiesto a chi il partito lo vota. Per 8 elettori su 10 serve ritrovare sintonia con i problemi reali del Paese e le attese degli italiani; il 75% vorrebbe una maggiore attenzione ai temi sociali e del lavoro, alle crescenti disuguaglianze. 2 elettori su 3 del Partito Democratico sottolineano il bisogno di un radicale rinnovamento della classe dirigente. Il 60% si augura che Elly Schlein possa rivelarsi una leader forte e determinata, anche in una rinnovata capacità di opposizione parlamentare al Centro Destra.

Come sarà il futuro PD? Per il 60% degli elettori che si collocano nel Centro Sinistra, il Partito Democratico a guida Schlein sarà più di Sinistra. Per la maggioranza assoluta anche più attento all’ambiente, per il 44% tornerà attivo sui temi della precarietà. Per un 15% cambierà poco, quasi un quinto degli elettori non fa per il momento una previsione.

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