Adolescenti in Italia: indagine Demopolis sugli under 18 promossa dall’impresa sociale Con i Bambini

Cose importanti della vita sono per gli adolescenti italiani la famiglia (90%) e l’amicizia (86%); ma gli under 18 confidano anche nelle passioni personali e nell’amore. All’ultimo posto l’impegno politico.

È uno dei dati emersi dalle due indagini promosse dall’impresa sociale Con i Bambini e realizzate nei giorni scorsi dall’Istituto Demopolis, con un percorso di ascolto comparativo di un campione nazionale di adolescenti e di un campione rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne.

È un’occasione inedita per incrociare lo sguardo del mondo adulto con quello degli adolescenti, che – ricorda il presidente di Con i Bambini Marco Rossi-Doria – rivela uno spaccato diverso e parallelo con i giovani più ottimisti e molto attenti alla dimensione relazionale della loro vita e gli adulti molto più distratti, per loro stessa ammissione, ma consapevoli che occorre prestare ascolto alle nuove generazioni.

È, in molti casi, la difficoltà di dialogo uno dei punti più controversi del rapporto tra genitori e adolescenti italiani – spiega il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento -: dei propri problemi, gli under 18, parlano preferibilmente con gli amici, sono convinti che gli adulti non comprendano le loro idee e passioni, i desideri e i sentimenti.

In modo del tutto inedito le due indagini demoscopiche incrociano lo sguardo del mondo adulto con quello degli adolescenti, offrendo indicazioni di grande interesse su quanto, nel confronto fra generazioni, possa e debba essere migliorato.

I ragazzi si confrontano parecchio fra di loro. Parlano preferibilmente con gli amici, più limitatamente si raccontano agli adulti: ai genitori si rivolgerebbe appena il 43% di chi ha un problema, con un dato che scende al 39% tra le ragazze. Solo il 3% parlerebbe di un proprio problema con un insegnante.

Ai genitori e agli adulti, gli adolescenti intervistati da Demopolis rimproverano per lo più il loro non mettersi in discussione, i continui paragoni con i tempi passati, l’eccessiva importanza attribuita ai voti scolastici. Ma anche la distrazione.

Su un dato, le due generazioni di fatto concordano: “gli adulti non capiscono i ragazzi”. Ne è convinto il 54% degli adolescenti e il 45% dei genitori.

Emergono, dall’indagine Demopolis-Con i Bambini, alcune ragioni di incomprensione generazionali: per il 62% dei ragazzi gli adulti non capiscono quanto differente sia la contemporaneità, a partire dalla variabile “Rete e Social”. È troppo diverso, dicono, l’attuale contesto da quello in cui i genitori furono adolescenti. Ma, quasi 4 ragazzi su 10, affermano che gli adulti non comprendano le loro passioni, i desideri e i sentimenti.

Mentre l’ottimismo dei figli sul proprio futuro resta maggioritario al 53%, il 65% dei genitori è pessimista sul futuro degli adolescenti: un dato decisamente più alto di quello espresso dai diretti interessati.

Ed in questo contesto, il 48% degli italiani ritiene che gli adulti non abbiano oggi strumenti adeguati ad affrontare il disagio crescente dei più giovani nel nostro Paese.

Nota informativa

Le 2 indagini, promosse dall’impresa sociale Con i Bambini, sono state condotte dall’Istituto Demopolis.
La prima rilevazione (La prospettiva degli under 18) è stata effettuata dal 9 al 30 maggio su un campione nazionale di 1.080 giovani intervistati di età compresa tra i 14 e i 17 anni.
La seconda indagine demoscopica (Gli adolescenti italiani nello sguardo degli adulti) è stata condotta, con modalità integrate cawi-cati-cami, dal 24 al 31 maggio 2023 su un campione nazionale stratificato di 2.820 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne. Supervisione demoscopica di Marco E. Tabacchi.
L’Istituto Demopolis ha analizzato, accanto agli under 18 e alla popolazione italiana nel suo complesso, anche alcuni target particolarmente significativi con ulteriori rilevazioni demoscopiche su campioni ragionati di genitori con figli tra i 6 e i 17 anni (800), insegnanti (260), rappresentanti ed educatori di enti del Terzo Settore (298).


Coordinamento delle due ricerche a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.

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