Indagine Demopolis: le guerre a Gaza e in Ucraina nelle preoccupazioni degli italiani
La gravissima situazione umanitaria nella Striscia di Gaza e le ultime scelte del Premier Netanyahu hanno reso molto più netta, negli ultimi giorni, la posizione dell’opinione pubblica. Più di 3 italiani su 4 ritengono che il Governo israeliano debba fermarsi e porre fine alla strage di civili per consentire dignitosi aiuti alla popolazione palestinese e favorire il rilascio degli ostaggi. Una minoranza del 14% è invece convinta che Israele abbia il diritto di proseguire l’azione militare nella Striscia per arrivare alla sconfitta di Hamas dopo i fatti del 7 ottobre.
È quanto emerge dall’indagine condotta per Otto e Mezzo dall’Istituto Demopolis, che ha analizzato anche la percezione dei cittadini sull’evoluzione del conflitto tra Russia ed Ucraina, dopo i recenti tentativi diplomatici.
Appena un quarto degli italiani crede ad una soluzione positiva a breve, con una tregua e l’avvio di un negoziato. Per il 67%, invece, la guerra proseguirà ancora per la chiara difficoltà di un accordo Putin-Zelensky.
Il nostro Paese dovrebbe inviare in futuro propri militari in Ucraina, aderendo all’iniziativa del presidente francese Macron e del premier britannico Starmer? La risposta dei cittadini non lascia dubbi. Poco meno di 1 su 10 dice di sì, l’81% si dichiara del tutto contrario.
Il trend dell’Istituto diretto da Pietro Vento mostra come siano progressivamente diminuiti gli ottimisti sui fronti di guerra: oggi a credere in una risoluzione a breve del conflitto russo-ucraino è solo un quarto degli italiani. L’ottimismo scompare del tutto sul fronte medio-orientale: appena il 12% ritiene che possa tornare la pace a Gaza nei prossimi mesi.
Nello scenario diplomatico si innesta intanto l’avvento sullo scenario internazionale del nuovo Pontefice Leone XIV. Il 75% degli italiani, interpellati dall’Istituto Demopolis, vedrebbe favorevolmente l’ipotesi – emersa negli ultimi giorni – di un negoziato in Vaticano tra russi ed ucraini.