Sondaggio Demopolis: riforme e Premierato nell’opinione degli italiani

Quali riforme sono oggi prioritarie per l’Italia? Il 66% dei cittadini cita la riforma del fisco, il 61% la Giustizia, pensando prevalentemente alla riduzione dei tempi dei procedimenti civili, il 56% vorrebbe un intervento di innovazione per un miglior funzionamento della Pubblica Amministrazione. Il 38% segnala la legge elettorale.
Ben lontane, nelle priorità degli italiani, sono altre riforme al centro dell’agenda politica: 3 italiani su 10 ritengono oggi prioritaria una riforma istituzionale che guardi al Presidenzialismo o al Premierato. Solo il 19% cita l’Autonomia differenziata. I temi economici e le preoccupazioni per l’inflazione restano dominanti nei pensieri dei cittadini.


È quanto emerge dal sondaggio realizzato dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per il programma Otto e Mezzo (LA7).

Il 75% dei cittadini, considerando le dinamiche delle più recenti Elezioni Politiche dal 2018 in poi, esprime un’opinione negativa sull’attuale legge elettorale, bocciando senza appello il Rosatellum, che è visto positivamente da poco più di un intervistato su 10.


Chiamata invece ad esprimere un giudizio sull’ipotesi di riforma istituzionale in discussione, l’opinione pubblica si divide. Il 48% si dichiara favorevole all’elezione diretta del Premier da parte dei cittadini; il 37% esprime invece la propria contrarietà. Si tratta di valutazioni in evoluzione, che si sono fortemente polarizzate nelle ultime settimane.

La propensione al Premierato vede – nell’analisi Demopolis – una netta divergenza d’opinione in base alla collocazione politica degli italiani: favorevoli 7 elettori su 10 di Centro Destra, ma appena un quarto tra quanti votano invece per il Centro Sinistra.

L’Istituto diretto da Pietro Vento ha analizzato pregi e difetti dell’elezione diretta del Presidente del Consiglio nella percezione dell’opinione pubblica. Di positivo ci sarebbe per il 52% la possibilità di scegliere direttamente chi guiderà il Paese, per il 40% una maggiore stabilità e governabilità per 5 anni, che ridurrebbe i giochi di partito degli ultimi anni.


Ma significativi sono anche i timori sugli eventuali effetti della riforma: il 51%, la maggioranza assoluta degli italiani, teme il rischio di concentrazione del potere nelle mani del Presidente del Consiglio. Quasi 4 su 10 rilevano un possibile incentivo all’autoritarismo; il 35% degli italiani, intervistati da Demopolis, valuta infine negativamente l’eventuale riduzione dei poteri del Parlamento e del Presidente della Repubblica che deriverebbe dal Premierato.

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