Europee, analisi post elettorale dell’Istituto Demopolis: 25 milioni di italiani sono rimasti a casa
Per la prima volta, nella storia delle competizioni politiche nazionali, in Italia si è recato alle urne meno di un elettore su due. L’8 e il 9 giugno, 25 milioni di italiani hanno scelto di astenersi. È probabilmente uno dei dati che ha maggiormente caratterizzato il voto per le Europee nel nostro Paese.
Ma che cosa ha inciso maggiormente sulle scelte di chi alle urne ci è andato? Il 45% ha tenuto conto soprattutto del partito, il 28% ha espresso una preferenza in base ai candidati in lista, il 27% ha guardato invece ai leader di partito.
La graduatoria si inverte se si studiano le ragioni di chi ha scelto il partito della Premier.
Secondo l’analisi post elettorale, condotta dall’Istituto Demopolis, l’effetto “Giorgia” ha pesato. E non poco. Il 53% degli elettori di Fratelli d’Italia ha scelto pensando alla leader di partito Meloni; il 27% al partito, appena un quinto ad altri candidati in lista.
Nello studio delle variazioni elettorali che – in ragione della bassa affluenza – vedono una crescita in numeri assoluti solo di Alleanza Verdi Sinistra e Partito Democratico, il caso più rilevante riguarda il netto calo dei consensi al Movimento 5 Stelle, che passa dai 4 milioni 335 mila voti delle Politiche 2022 agli attuali 2 milioni e 330 mila.
Secondo l’analisi Demopolis dei flussi elettorali, solo 48 elettori su 100 che avevano scelto il partito di Conte alle Politiche hanno riconfermato il voto alle Europee. 9 hanno optato per il PD di Elly Schlein, 7 per AVS o Santoro, 4 per Fratelli d’Italia. La parte più consistente, 32 elettori su 100 del 2022, ha scelto l’astensione, disertando le urne in particolar modo al Sud e nelle Isole.
L’Istituto diretto da Pietro Vento ha indagato le ragioni del crollo del consenso al Movimento 5 Stelle nella percezione di chi lo ha votato negli ultimi 5 anni: il 58% ritiene che la ragione prevalente sia stata l’assenza alle Europee di candidati noti in lista, riconoscibili dagli elettori. Il 51% attribuisce il calo alla scarsa affluenza nelle aree del Sud e delle Isole in cui il Movimento è storicamente più forte. Per oltre il 40%, secondo i dati Demopolis, altre motivazioni sono da ricercare nella minore presenza sui territori e nella crescente difficoltà ad incidere, nel ruolo di opposizione al Governo Meloni, sulle scelte concrete per il Paese. Infine per il 30% pesa sempre più la rigida regola M5S sul limite dei 2 mandati.