L’opinione degli italiani nel sondaggio dell’Istituto Demopolis: le nuove regole di tutela dei minori per l’accesso a siti porno
Il 70% degli italiani ritiene che si tratti di una scelta necessaria. La condivisione supera l’80% tra le donne, mentre risulta più bassa, al 58%, l’approvazione da parte degli uomini. Più di 2 cittadini su 3 si dichiarano favorevoli all’educazione sessuale a scuola per gli adolescenti
Dal 12 novembre servirà anche in Italia certificare di essere maggiorenni per poter accedere a piattaforme con contenuti porno. Le nuove regole, volute dalla Commissione Europea per tutelare i minori, cambieranno il rapporto tra gli utenti, adulti inclusi, e la pornografia online.
Il 70% degli italiani ritiene che si tratti di una scelta necessaria per limitare la fruizione di porno da parte dei minori; per poco meno di un quinto invece è sbagliata in quanto viola la privacy anche dei maggiorenni.
Il dato emerge dal sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento. Le nuove regole sono condivise da oltre l’80% delle donne, mentre risulta più bassa, al 58%, l’approvazione da parte degli uomini. La condivisione diviene minoritaria al 49% tra gli uomini che hanno meno di 35 anni.
La maggioranza assoluta dei cittadini è fra l’altro convinta che il porno sia ormai la principale forma di “educazione sessuale” dei ragazzi. E, in un contesto nel quale più di 6 adolescenti su 10 guardano video porno, l’opinione pubblica appare consapevole che la pornografia online rappresenti un effettivo pericolo per i minori: ne è convinto il 63% degli italiani intervistati da Demopolis.
L’Istituto diretto da Pietro Vento ha analizzato anche la percezione degli italiani sull’importanza dell’educazione sessuale ed affettiva. Per l’86% dovrebbe essere demandata alla famiglia. Ma per il 72% è un compito che spetta anche alla scuola.
In modo più specifico, per 2 cittadini su 3 servirebbe, fin dalla scuola media, un’efficace educazione sessuale a scuola per informare e colmare le curiosità dei ragazzi. Il 67% – secondo il sondaggio dell’Istituto Demopolis – ritiene che l’educazione affettiva a scuola possa contribuire a creare maggiore consapevolezza sul problema della violenza di genere. Minoritaria, al 19%, risulta invece l’opinione che l’educazione sessuale possa disorientare i ragazzi sulle peculiarità di genere nella fase di sviluppo.




