Gli italiani, la Scuola e la povertà educativa minorile: quanto futuro perdiamo? La ricerca Demopolis – Con i Bambini

La povertà educativa minorile nel nostro Paese, con l’emergenza Covid, è aumentata rispetto a 3 anni fa: ne è convinto il 75% degli italiani. Intanto, in settembre la scuola si è aperta in presenza e senza restrizioni, con le stesse dinamiche del periodo pre-pandemico. Ma, per i due terzi dei genitori italiani con figli in età scolare, con il ritorno sui banchi, non si è fatto tesoro della dura lezione del Covid: i problemi sono rimasti. E la scuola, del resto, non è iniziata per tutti allo stesso modo. 


Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca, condotta dall’Istituto Demopolis per l’impresa sociale Con i Bambini, sugli italiani e la povertà educativa minorile, presentata alla vigilia della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.


L’analisi dell’opinione pubblica fotografa le insanate problematiche nella scuola: il 64% ritiene che le strutture scolastiche siano troppo vecchie, ma pesano anche le difficoltà immateriali del sistema. Per il 58% è grave la carenza di attività di recupero per i ragazzi in difficoltà, anche a causa di una difficile interazione tra scuole e famiglie; inoltre, non sembra sufficiente la motivazione degli insegnanti e non si attenua la dispersione scolastica. Proprio quest’ultimo dato racconta un fenomeno che, nella percezione del 59% degli italiani, intervistati da Demopolis, risulta peggiorato nell’ultimo biennio. 

Nell’ultimo anno scolastico, oltre 80 mila studenti non hanno maturato una frequenza a scuola sufficiente per poter essere scrutinati: in altri termini, sono stati bocciati per troppe assenze. Per 2 italiani su 3 si tratta di un dato allarmante e da affrontare con urgenza. Un quinto ascrive il fenomeno al periodo pandemico.

Ma a che cosa è dovuto il perdurare dell’abbandono scolastico nel nostro Paese? I ragazzi – secondo il 74% degli intervistati – perdono la via di scuola per lo più a causa della fragilità del contesto familiare di origine e per l’inadeguatezza degli strumenti di contrasto all’abbandono: l’assenza di serie strategie di recupero e motivazione degli studenti a rischio, la limitata risposta istituzionale, la vacuità del sistema di relazioni famiglia-scuola-istituzioni. 

Le responsabilità stanno tutte intorno agli studenti “fantasma”; e tuttavia, per il 61% degli italiani, è comunque giusto bocciare per eccesso di assenze.

“Emergono le criticità del sistema scolastico, ma anche le potenzialità che una comunità può esprimere – sottolinea Marco Rossi Doria, presidente di Con i Bambini –; cresce la consapevolezza del ruolo delle comunità educanti, ovvero di una responsabilità diffusa e condivisa della crescita dei nostri ragazzi e ragazze, ma anche la convinzione che non possiamo lasciare indietro i bambini delle troppe aree povere d’Italia”. 

“La ricerca – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – individua alcuni indici di un’Italia adulta che – all’indomani dell’emergenza pandemica – si dimostra a tratti più “spaventata” dai ragazzi che preoccupata per la qualità del contesto in cui vivono; un Paese che stenta a fare autocritica ma appare molto critico sulle derive più estreme del disagio fra gli adolescenti, sebbene si tratti di situazioni circoscritte, per quanto gravi”. Non a caso, la principale preoccupazione individuata dai cittadini, pensando ai bambini e agli adolescenti in Italia, è con il 76% di citazioni la diffusione della violenza giovanile e delle baby gang, ma anche gli episodi di bullismo o cyberbullismo (69%) ed il consumo di alcol e droga (63%).


Dall’indagine dell’Istituto Demopolis per l’impresa sociale Con i Bambini emerge un’ultima consapevolezza dell’opinione pubblica: nell’ultimo biennio, per il 74% degli italiani, le disuguaglianze tra i minori in Italia sono ulteriormente aumentate. È un’Italia sempre meno a misura di bambini e ragazzi.

Nota informativa: metodologia e campioni di ricerca demoscopica
L’indagine è stata condotta dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, per l’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, su un campione nazionale stratificato di 3.540 intervistati, statisticamente rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne. La rilevazione quantitativa, preceduta da un’ampia fase di colloqui aperti qualitativi, è stata realizzata con modalità integrate cawi-cati-cami dal 3 al 10 novembre 2022. 


Coordinamento della ricerca a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione di Marco E. Tabacchi.L’Istituto Demopolis ha analizzato, accanto alla popolazione italiana nel suo complesso, anche alcuni target particolarmente significativi con ulteriori rilevazioni demoscopiche su campioni ragionati di genitori con figli minorenni (940), insegnanti (288), rappresentanti di enti del Terzo Settore (270).

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