Demopolis: l’Europa nel giudizio dei cittadini dopo la Brexit

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È cresciuta negli ultimi anni, anche nel nostro Paese, la disaffezione verso le istituzioni comunitarie: come conferma il trend dell’Istituto Demopolis per l’Espresso, la fiducia nell’UE passa dal 53% del 2000 al 52% del 2000 sino al 32% del 2014, per attestarsi oggi al 27%: 25 punti in meno rispetto a 10 anni fa. Nel 2000 l’Italia era il Paese con il maggior grado di fiducia nell’Europa. Oggi, tra i grandi Paesi del Vecchio Continente, l’Italia appare scavalcata da Germania, Francia e Spagna. Lo storico sentimento europeista si riduce al 27%, appena un punto sopra quello della Gran Bretagna, da sempre la nazione più critica rispetto al processo di integrazione.

Nella percezione dell’opinione pubblica è cresciuta la convinzione che, negli ultimi anni, le istituzioni comunitarie abbiano tutelato poteri economici, mercati ed equilibri finanziari ben di più degli stessi cittadini: la pensa così il 53% degli italiani intervistati da Demopolis per l’Espresso. Anche il bilancio di 15 anni di moneta unica non è ritenuto positivo, soprattutto per il modo in cui è stato gestito.

“L’incerta gestione delle politiche migratorie e della crisi economica – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – sta incidendo sempre più sul rapporto tra l’opinione pubblica e le istituzioni comunitarie: 8 italiani su 10 bocciano le politiche sull’immigrazione dell’Unione Europea; soltanto il 19% esprime un giudizio positivo sulle scelte di politica economica e monetaria degli ultimi anni, decisamente all’insegna dell’austerity”.

All’indomani del Referendum in Gran Bretagna, l’Istituto Demopolis ha posto agli italiani il medesimo quesito posto ai cittadini del Regno Unito: la risposta degli italiani è netta: il 75% voterebbe per il “Remain”, per restare nell’Unione; circa un quinto, il 19% degli italiani, opterebbe invece per un’uscita del nostro Paese dall’UE.

“L’Europa piace sempre di meno – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – ma gli italiani riterrebbero oggi rischioso uscirne, nella convinzione che il nostro Paese, fuori dall’Unione, sarebbe troppo debole per poter competere da solo sui mercati mondiali. La stragrande maggioranza crede ancora nell’UE, ma vorrebbe una diversa attenzione sulle politiche migratorie ed un deciso cambio di rotta nelle rigide politiche di austerity imposte dall’Unione Europea negli ultimi anni”.

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Nota informativa

L’indagine è stata condotta dal 25 al 27 giugno 2016 dall’Istituto Demopolis su un campione stratificato di 1.000 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne. Coordinamento di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione di Marco E. Tabacchi.

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