10 anni del Movimento 5 Stelle nell’analisi dell’Istituto Demopolis

Il trend, disegnato dall’Istituto Demopolis per LA7 a 10 anni dalla nascita del Movimento 5 Stelle, racconta la crescita e, nello stesso tempo, l’estrema mobilità del consenso al partito che maggiormente ha caratterizzato le vicende politiche italiane degli ultimi anni: dal 2% del 2010 al sorprendente 25,6% delle Politiche 2013, sino al 21% delle Europee dell’anno successivo. Poi il picco delle Politiche del marzo 2018, quando il Movimento supera il 32%: un successo poi ridimensionato dall’esperienza di Governo con la Lega che porta i 5 Stelle al 17% delle ultime Europee, con la successiva ripresa sino al 20% di oggi.  

Demopolis ha analizzato, per il programma Otto e Mezzo, le ragioni di chi, in questi 10 anni, ha scelto di dare il proprio voto al Movimento fondato da Grillo e Casaleggio e guidato oggi da Di Maio. Per il 75% ha inciso la voglia di cambiamento nella politica italiana, per il 72% l’impegno contro la corruzione. 6 su 10 pongono alla base del loro voto l’insoddisfazione per la propria situazione economica. Ulteriori motivazioni espresse dagli elettori M5S appaiono l’impegno contro le disuguaglianze e per il taglio dei costi della politica. 

“L’elemento che da sempre caratterizza la storia del Movimento – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – resta l’assoluta trasversalità del consenso: circa un terzo degli elettori si definisce di Sinistra o di Centro Sinistra; poco meno di 2 su 10 di Centro Destra. Ma il 48%, la maggioranza relativa di chi vota oggi i 5 Stelle, afferma di non avere alcuna collocazione politica tradizionale”. 



Nota informativa – L’indagine è stata effettuata dall’Istituto Demopolis, diretto da Pietro Vento, dal 9 all’11 ottobre 2019 per il programma Otto e Mezzo (LA7) su un campione stratificato di 1.500 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne. Supervisione della rilevazione demoscopica di Marco E. Tabacchi. Coordinamento del Barometro Politico Demopolis a cura di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone.

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