L’uso delle intercettazioni nell’opinione degli italiani: i dati del sondaggio Demopolis

Pur evidenziando alcune perplessità sull’utilizzo eccessivo dello strumento in alcuni frangenti, oltre i due terzi degli italiani ritengono che non sarebbe opportuno porre dei limiti all’uso delle intercettazioni nelle indagini giudiziarie per i reati più gravi. Demopolis ha analizzato anche le valutazioni dei cittadini sull’eventuale rafforzamento del divieto di diffusione sugli organi di stampa. La posizione prevalente è quella del 58% di italiani, convinto che la diffusione delle intercettazioni debba restare consentita, ma con un preciso divieto di pubblicazione delle conversazioni che riguardano persone o fatti non legati al reato.

Trasporto aereo strategico per la ripresa del Paese: indagine Demopolis per Assaeroporti

Dopo oltre 2 anni di emergenza pandemica, l’80% dei fruitori del trasporto aereo prevede di tornare a volare come prima; e in ampia parte lo sta già facendo. Più di 6 su 10 sostengono che le limitazioni agli spostamenti aerei hanno inciso pesantemente sulla loro qualità della vita.
Il comparto aeroportuale nella sua interezza ha subito, molto più di altri, gli ultimi 24 mesi di crisi globale. E oggi riparte in un contesto geopolitico che pone nuove incognite sulle scelte dei cittadini e sullo sviluppo del tessuto produttivo. È il quadro che emerge dall’indagine condotta per Assaeroporti dall’Istituto Demopolis, che ha analizzato la percezione del trasporto aereo e del sistema aeroportuale da parte dell’opinione pubblica italiana.

Il 2022 nella memoria degli italiani: sondaggio di fine anno dell’Istituto Demopolis

Per l’80% degli italiani è stata la corsa dell’inflazione, con la crescita dei prezzi dell’energia e del costo della vita, a caratterizzare l’anno che sta per chiudersi. Per 3 cittadini su 4 il 2022 è stato l’anno della vittoria del Centro Destra e dell’arrivo a Palazzo Chigi di Giorgia Meloni, dopo la caduta del Governo Draghi in piena estate. Il 53% ricorda invece il 2022 per la fine delle restrizioni contro il Covid e l’inizio della convivenza con il virus. 
Sono i dati che emergono dal sondaggio condotto dall’Istituto Demopolis che ha analizzato gli ultimi 12 mesi nella memoria dell’opinione pubblica.

Mascherine al chiuso nel mese di maggio? Italiani ancora prudenti in alcune situazioni…

Resta improntato alla prudenza l’orientamento dell’opinione pubblica sulle mascherine in alcune situazioni al chiuso nel mese di maggio: dalle scuole a cinema e teatro. Per 7 italiani su 10, intervistati da Demopolis, la mascherina andrebbe ancora tenuta su treni, aerei e navi. Per il 67% anche su bus, tram e metro. Del tutto diversa appare invece l’opinione su bar e ristoranti: in questo caso, il 58% degli italiani propende per un’eliminazione dell’obbligo anche al chiuso.
La decisione annunciata di porre fine all’obbligo di mostrare il Green Pass, con la sola eccezione relativa agli ingressi nelle strutture sanitarie, è condivisa da quasi 2 cittadini su 3.

2 anni di sfida al Covid nell’indagine dell’Istituto Demopolis

Con la fine dello stato d’emergenza per il Covid, gli italiani guardano con fiducia ai nuovi scenari e all’estate, pur esprimendo per il momento una posizione molto razionale: per il 58% la situazione è oggi meno preoccupante, ma è preferibile restare prudenti. La pensa diversamente un terzo dei cittadini, convinto che il peggio sia passato e che si possa tornare pienamente alla vita di prima. Secondo l’indagine condotta dall’Istituto Demopolis, il 63% degli italiani ritiene che sia ancora troppo presto per eliminare definitivamente la mascherina a fine aprile nei luoghi al chiuso.

Gli italiani e i rischi della guerra ai confini dell’Europa

Dopo 3 settimane di conflitto ai confini dell’Europa, crescono i timori nell’opinione pubblica: 3 italiani su 4 si dichiarano molto o abbastanza preoccupati di un’ulteriore estensione della guerra tra Russia ed Ucraina. È quanto emerge dall’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis.
L’83% degli italiani ritiene la No-Fly Zone sbagliata, in quanto determinerebbe una pericolosa escalation del conflitto ed un pieno coinvolgimento dell’Europa e dei Paesi della Nato. Quasi assoluta, indicata da oltre l’80%, è invece la condivisione della scelta di inviare aiuti umanitari al popolo ucraino.
Intanto, si rileva la crescita di forti preoccupazioni economiche tra famiglie ed imprese.

Demopolis: crescono i timori degli italiani per la guerra tra Russia e Ucraina

Dopo l’invasione russa e 5 giorni di guerra, crescono i timori dell’opinione pubblica: più di 8 italiani su 10 si dichiarano oggi molto o abbastanza preoccupati per il conflitto in Ucraina. È il primo dei dati che emerge dall’indagine realizzata dall’Istituto Demopolis.
Il 72% teme un’escalation del conflitto, con il rischio di un coinvolgimento dell’Europa. Quasi 2 cittadini su 3 appaiono preoccupati anche dell’impatto sugli approvvigionamenti di gas per l’Italia, con l’incremento ulteriore dei costi dell’energia ed una conseguente frenata della ripresa economica appena iniziata. Il 56% degli italiani segnala il timore di un coinvolgimento militare del nostro Paese.

I nuovi timori degli italiani

Mentre il Covid preoccupa ancora ampia parte dell’opinione pubblica, emergono in questi giorni tra gli italiani nuovi timori legati ai venti di guerra sui confini orientali dell’Europa. Secondo il sondaggio condotto per il programma Otto e Mezzo dall’Istituto Demopolis, per il 75% degli italiani, servirebbe oggi un impegno più incisivo del Governo Draghi nel contenimento dei costi delle bollette di luce e gas per frenare la repentina crescita dell’inflazione. 2 cittadini su 3 sollecitano azioni diplomatiche, nella preoccupazione che si estenda ulteriormente il conflitto tra la Russia ed Ucraina.

Gli italiani, il Covid e le misure del Governo: indagine dell’Istituto Demopolis

Rispetto ai mesi precedenti, secondo l’analisi Demopolis per il programma Otto e Mezzo, l’opinione pubblica appare più divisa sulle scelte messe in atto dal Governo. Se il 48% ritiene le ultime misure dell’Esecutivo adeguate alla situazione, due segmenti importanti, ma antitetici, di italiani appaiono invece più perplessi.
Da che cosa dipende il sovraccarico degli ospedali e delle terapie intensive, oltre che il numero dei morti per Covid nel nostro Paese? “Per il 60% degli italiani – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – la ragione va ricercata soprattutto nelle carenze della medicina territoriale e di cure domiciliari precoci per chi si ammala”.

Il 2021 nella memoria degli italiani: sondaggio di fine anno dell’Istituto Demopolis

Che cosa ha caratterizzato l’anno trascorso secondo l’opinione pubblica: fatti, immagini, parole, protagonisti del 2021 nel sondaggio condotto per Radio1 Rai dall’Istituto Demopolis.
Per 9 italiani su 10 è stata la campagna vaccinale contro il Covid a segnare l’anno che sta per chiudersi nel nostro Paese. Per il 68% il 2021 è stato anche l’anno dell’arrivo di Mario Draghi alla guida del Governo. Il 53% ricorda la vittoria della Nazionale agli Europei di calcio, il 51% la fuga da Kabul, con il ritorno al potere dei Talebani in Afghanistan.